Ecco voi un "racconto a bivi" da leggere e giocare on line. In questa storia impersonerete un coniglio desideroso di mangiare delle saporitissime carote. Ma non tutto è così facile...
clicca qui per cominciare la storia
Buon divertimento.
lunedì 19 maggio 2014
mercoledì 14 maggio 2014
Primavera di poesie
Forza mancano ancora tante poesie!!! Pubblicatele nei commenti come hanno già fatto i nostri piccoli poeti!!
I grandi navigatori
Un bel sito ricco di informazioni/gioco sui grandi navigatori, da Cristoforo Colombo a Magellano. Buona navigazione!!
martedì 13 maggio 2014
lunedì 12 maggio 2014
Pioggia e poesia
Maria Pia è l'autrice di questa bellissima poesia dedicata alla pioggia.
Scende veloce
come un battito di cuore
poi rallenta come un passo di lumaca
fa rumore in piazza libera come una farfalla,
si guarda intorno senza vedere nessuno,
poi capisce che i bambini vorrebbero uscire a giocare,
ma per lei non possono farlo.
Guarda la vita, non riesce a capire
se ride o piange
se è intera o è infranta
la pioggia sorride ma piange.
Nell'immenso cielo blu
come sai anche tu
riposa come una posa.
Scende veloce
come un battito di cuore
poi rallenta come un passo di lumaca
fa rumore in piazza libera come una farfalla,
si guarda intorno senza vedere nessuno,
poi capisce che i bambini vorrebbero uscire a giocare,
ma per lei non possono farlo.
Guarda la vita, non riesce a capire
se ride o piange
se è intera o è infranta
la pioggia sorride ma piange.
Nell'immenso cielo blu
come sai anche tu
riposa come una posa.
sabato 10 maggio 2014
venerdì 9 maggio 2014
La scoperta della medicina
Giuseppe racconta la scoperta della medicina in chiave mitica. Buona lettura.
Era inverno sull'Olimpo e Zeus, padre di tutti gli dei, era andato a fare una passeggiata nel suo tempio. Notò che era pieno di neve. Faceva molto freddo, Zeus stava per andarsene quando un rumore strano proveniente dalla sua bocca lo bloccò. Era molto spaventato, non sapeva cos'era. Così ritornò a casa. Lo disse alla moglie Era, anche lei si spaventò. Zeus non soltanto fece quel rumore, ma gli bruciava anche la fronte. Era chiamò la serva e gli ordinò di portare un po' d'acqua. La serva non ci vedeva molto bene, prese l'acqua ma per errore ci immerse una erbetta con uno strano nome, la camomilla. Appena Zeus la bevve si sentì subito meglio, ringraziò la serva e le chiese come aveva fatto, lei rispose che aveva inventato una... ci pensò un po' e disse una parola mai sentita: "Ho inventato una medicina".
Era inverno sull'Olimpo e Zeus, padre di tutti gli dei, era andato a fare una passeggiata nel suo tempio. Notò che era pieno di neve. Faceva molto freddo, Zeus stava per andarsene quando un rumore strano proveniente dalla sua bocca lo bloccò. Era molto spaventato, non sapeva cos'era. Così ritornò a casa. Lo disse alla moglie Era, anche lei si spaventò. Zeus non soltanto fece quel rumore, ma gli bruciava anche la fronte. Era chiamò la serva e gli ordinò di portare un po' d'acqua. La serva non ci vedeva molto bene, prese l'acqua ma per errore ci immerse una erbetta con uno strano nome, la camomilla. Appena Zeus la bevve si sentì subito meglio, ringraziò la serva e le chiese come aveva fatto, lei rispose che aveva inventato una... ci pensò un po' e disse una parola mai sentita: "Ho inventato una medicina".
giovedì 8 maggio 2014
Descrizione con "zoom"
Samuele (IF) presenta una bella descrizione di un paesaggio naturale utilizzando la tecnica dello zoom.
Atlante e la medicina
Federica ha ideato e scritto questo mito sull'origine della medicina.
Gli antichi greci erano molti devoti agli dei, ma le continue malattie e le pestilenze avevano costretto i greci a continue morie e distruzioni. Gli uomini si lamentavano perché pensavano che la medicina fosse prerogativa degli dei e che loro non sarebbero mai riusciti a scoprirne il segreto. Un giorno, Atlante, figlio dei Titani, decise di andare sull'Olimpo e rubare il segreto della medicina agli dei. Salì sull'Olimpo e si avvicinò ai templi sacri dove erano custoditi tutti i segreti che solo gli dei conoscevano. Era quasi entrato quando Zeus si accorse della sua presenza, lo cacciò malamente e lo condannò a reggere il mare per l'eternità. Il povero Atlante subì questa punizione prima con grande dignità, ma poi con estrema sofferenza. Di lui ebbe pietà Poseidone, fratello di Zeus, dio del mare, che lo liberò dall'atroce castigo. Poseidone capì il gesto di Atlante, perché molti uomini stavano perdendo la vita ingiustamente e gli dei non potevano permetterlo senza far niente, così rivelò ad Atlante il segreto della medicina.
Gli antichi greci erano molti devoti agli dei, ma le continue malattie e le pestilenze avevano costretto i greci a continue morie e distruzioni. Gli uomini si lamentavano perché pensavano che la medicina fosse prerogativa degli dei e che loro non sarebbero mai riusciti a scoprirne il segreto. Un giorno, Atlante, figlio dei Titani, decise di andare sull'Olimpo e rubare il segreto della medicina agli dei. Salì sull'Olimpo e si avvicinò ai templi sacri dove erano custoditi tutti i segreti che solo gli dei conoscevano. Era quasi entrato quando Zeus si accorse della sua presenza, lo cacciò malamente e lo condannò a reggere il mare per l'eternità. Il povero Atlante subì questa punizione prima con grande dignità, ma poi con estrema sofferenza. Di lui ebbe pietà Poseidone, fratello di Zeus, dio del mare, che lo liberò dall'atroce castigo. Poseidone capì il gesto di Atlante, perché molti uomini stavano perdendo la vita ingiustamente e gli dei non potevano permetterlo senza far niente, così rivelò ad Atlante il segreto della medicina.
mercoledì 7 maggio 2014
Eracle e Napee
Samuele (IF) ha ideato e scritto questo mito sulla nascita della scienza medica. Buona lettura!!
Eracle era il semidio nato dall'unione di Zeus, padre degli dei, ed una mortale. Era abile nella caccia, agile e sicuro nei movimenti, si muoveva nei boschi con sicurezza come se li conoscesse come il palmo delle proprie mani.
Un giorno, durante una battuta di caccia, si trovò davanti un cinghiale inferocito che lo colpì con un tragico colpo al torace: lui ferito gravemente svenne. Lo trovò Napee, ninfa delle erbe del sottobosco, guardandolo si invaghì di lui e allora raccolse tutte le erbe curative che conosceva e preparò un miscuglio medicamentoso, poi gli fasciò la ferita con una larga e soffice foglia. Al suo risveglio Eracle era sano e salvo nel suo letto. Per il suo grande gesto Zeus concesse a Napee di curare gli ammalati.
Eracle era il semidio nato dall'unione di Zeus, padre degli dei, ed una mortale. Era abile nella caccia, agile e sicuro nei movimenti, si muoveva nei boschi con sicurezza come se li conoscesse come il palmo delle proprie mani.
Un giorno, durante una battuta di caccia, si trovò davanti un cinghiale inferocito che lo colpì con un tragico colpo al torace: lui ferito gravemente svenne. Lo trovò Napee, ninfa delle erbe del sottobosco, guardandolo si invaghì di lui e allora raccolse tutte le erbe curative che conosceva e preparò un miscuglio medicamentoso, poi gli fasciò la ferita con una larga e soffice foglia. Al suo risveglio Eracle era sano e salvo nel suo letto. Per il suo grande gesto Zeus concesse a Napee di curare gli ammalati.
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