giovedì 19 novembre 2020

La Rivoluzione Russa

Puoi cominciare col guardare questo video che in due minuti riassume tutta la Rivoluzione russa di cui stiamo per parlare.

Guarda attentamente la carta, riassume la situazione politica mondiale negli anni della Prima Guerra Mondiale. Come vedi l'impero Russo è enorme e si estende dall'Europa all'Oceano Pacifico.



Questa è invece la situazione politica mondiale oggi. Come vedi la Russia è ancora enorme e i suoi territori si estendono dall'Europa al Pacifico.


La situazione politica in Russia agli inizi del 1900

Agli inizi del secolo in molti Stati europei era iniziato un processo di innovazione economico (la rivoluzione industriale) e politico (le monarchie assolute si erano trasformate in monarchie costituzionali, in alcuni casi in repubbliche. Un indicatore di questo cambiamento è la legge sul suffragio universale, cioè la possibilità di votare per tutti i cittadini. In molti Stati europei agli inizi del secolo sono promulgate leggi che estendono a un numero sempre crescente di cittadini il diritto di voto (in Italia nel 1912 è approvato il suffragio universale maschile), questo significa che lo stato sta diventando democratico, cioè basato sulla partecipazione dei cittadini.
La Russia di inizio secolo è ancora uno stato assoluto, governato da un imperatore che si chiama Zar.

Lo Zar Nicola II


La Russia zarista si trovava in condizioni ben più arretrate di quelle delle altre nazioni europee;
l'immenso impero, composto da oltre cento nazionalità diverse, era ancora un paese contadino e
arretrato, dove la servitù della gleba era stata abolita solo nel 1861, privo di efficienti linee di
comunicazione e scarsamente industrializzato. 
Quando lo zar decise di dare impulso alla industrializzazione del Paese, anche in Russia, come in tutti gli stati europei, scoppiò la questione operaia.

Il partito Socialista russo diviso tra bolscevichi e menscevichi

Gli operai invece erano organizzati nel partito socialista, dove convivevano un'ala
riformista (menscevichi) e una rivoluzionaria (bolscevichi). 
Contro lo zar era anche la borghesia del Paese che chiedeva riforme democratiche sulla scia di quanto stava succedendo in Europa. Bada bene che la parola "borghesia" indica una classe sociale nella quale rientrano tutti coloro che non sono nobili (e quindi vivono dei beni che hanno ereditato) e che non sono operai (e quindi lavorano nelle fabbriche); dunque un mercante, un artigiano, un medico, un avvocato rientrano tutti in questa categoria. Nel linguaggio marxista indica invece chi ha una quantità di denaro sufficiente a possedere mezzi di produzione. In tal senso è sinonimo di capitalista.

La Duma e la rivoluzione di febbraio

La sconfitta militare con il Giappone (1904-05) ebbe gravi ripercussioni all'interno: il paese fu
sconvolto per tutto il 1905 da una serie di agitazioni, scioperi che indussero lo zar a promettere la convocazione di un Parlamento, dai poteri però molto limitati (Duma). 

manifestazioni del 1905
La Duma di san Pietroburgo


L'entrata nella Prima guerra mondiale, determinata oltre che dalle alleanze con Francia e Gran Bretagna anche dalla volontà di espansione nei Balcani  si rivelò un disastro. 
Nel 1916 l'esercito russo era in ritirata lungo tutto il fronte e aveva dovuto cedere la Polonia e la Lituania alle truppe austro-tedesche in avanzata. Quando, durante l'inverno 1916-17, le condizioni si fecero insostenibili, le manifestazioni divennero più decise e nel marzo 1917 si determinò l'insurrezione popolare a Pietrogrado, che l'esercito si rifiutò di reprimere (rivoluzione di febbraio, con riferimento al calendario giuliano in uso nella Russia zarista). La Duma costituì un governo provvisorio, lo zar Nicola II dovette abdicare e fu proclamata la repubblica.

Operai armati e soldati scortano i poliziotti catturati a Pietrogrado nel 1917


Folla davanti alla Duma
Contemporaneamente si formarono in tutto il paese dei consigli (soviet), formati da rappresentanti
di operai, contadini, soldati, che cercarono di dare un'organizzazione agli insorti.
Il nuovo governo guidato da A.F. Kerenskij e dominato dai moderati (menscevichi,
socialrivoluzionari, esponenti della borghesia) non mantenne le promesse fatte agli insorti,
rimandando di giorno in giorno la distribuzione delle terre e non mantenendo l'impegno di una
pace immediata con la Germania.

riunione dei soviet di Pietrogrado


Tutto il potere ai soviet: la rivoluzione d'ottobre

Lenin
Il capo dei bolscevichi, Lenin, lanciò la parola d'ordine dell'insurrezione, "Tutto il potere ai soviet" (i
soviet, unica e autentica espressione della volontà popolare, avrebbero dovuto assumere il
governo del paese, concludere la pace, confiscare le terre e distribuirle ai contadini). Il 6-7
novembre (24-25 ottobre secondo il calendario giuliano e da ciò la denominazione di rivoluzione
d'ottobre) il governo Kerenskij venne rovesciato e i suoi membri arrestati o costretti alla fuga.
Lenin si pose a capo di un nuovo governo e firmò i decreti di cessazione delle ostilità e di
distribuzione, mediante esproprio senza indennizzo, della grande proprietà terriera. Il potere
sovietico si affermò rapidamente in tutto il paese e il partito bolscevico assunse il nome di partito
comunista. Nel giro di due mesi vennero promulgati importanti provvedimenti: dichiarazione dei
diritti dei popoli e delle nazionalità, costituzione della polizia politica, fondazione dell'armata rossa, nazionalizzazione delle banche, annullamento dei debiti e crediti verso l'estero, adozione del
calendario gregoriano, armistizio di Brest-Litovsk e trasferimento della capitale a Mosca. L'impero
zarista non esisteva più: l'armistizio significò la perdita di Polonia, Finlandia, Ucraina, paesi baltici
e di parte della Bielorussia. Poco dopo anche Georgia, Armenia e Azerbaigian si costituirono in
repubbliche indipendenti. Il governo sovietico dovette affrontare la prova della guerra civile (1918-
20), scatenata dai controrivoluzionari (bianchi). In questi anni di terrore (Terrore bianco contro
Terrore rosso) la capitale fu trasferita da Pietrogrado a Mosca e venne decisa la condanna a
morte dello zar e della sua famiglia.




URSS

Nel 1922 il nuovo stato prese il nome di Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS).
Lenin morì nel 1924. Tra i suoi possibili successori (Trotzki e Stalin) prevalse Stalin, che varò una
vera e propria "seconda rivoluzione", basata sulla rapida industrializzazione e sulla
collettivizzazione forzata delle terre.

Stalin governò da dittatore, eliminando i suoi nemici politici e ogni oppositore alla sua politica. Coloro che erano sospettati di andare contro il governo venivano eliminati o spediti in Siberia in campi di lavoro.
Dal punto di vista economico il paese crebbe in modo impressionante: in 15 anni un paese agricolo, semianalfabeta e in miseria divenne la seconda potenza industriale dopo gli Stati Uniti.




martedì 17 novembre 2020

Prima guerra mondiale

Se vuoi puoi cominciare da qui




o da qui





Cause della guerra

La guerra, come si è già visto, fu determinata dal concorso di numerosi elementi, il principale dei
quali era costituito dai contrastanti interessi delle grandi potenze europee.

Elenco delle cause

  • Da una parte Gran Bretagna e Francia, che disponevano di vasti imperi coloniali da cui traevano risorse a costi contenuti e in quantità pressoché illimitata e che costituivano un mercato enorme; dall'altra la Germania, che aveva goduto di un rapidissimo tasso di sviluppo tecnologico e industriale, ma che poteva accedere solo ai marginali mercati dell'Europa centrale e orientale.
  • I fermenti nazionalistici, in particolare in Italia e nei Balcani, che l'impero austro-ungarico non era più in grado di controllare;
  • il panslavismo supportato dalla Russia, che mirava a un'espansione nell'Europa sud-orientale a scapito del decadente impero ottomano;
  • il desiderio di rivincita della Francia sulla Germania dopo la sconfitta del 1870 e la conseguente perdita di Alsazia e Lorena.


La scintilla della guerra

 La scintilla della guerra fu un episodio grave, ma di per sé insufficiente a scatenare un conflitto mondiale: l'assassinio dell'erede al trono austriaco, l'arciduca Francesco Ferdinando, e della moglie, a Sarajevo per mano di Gravilo Princip uno studente serbo nazionalista (28 giugno 1914). 





Il conseguente ultimatum austriaco, che poneva delle richieste umilianti alla Serbia, fu respinto e il 28 luglio si accese quella che pareva essere una nuova guerra balcanica. Invece il conflitto in breve si allargò, fino ad uscire dai confini dell'Europa.

Il "gioco" delle alleanze




questa la situazione delle alleanze prima dello scoppio della guerra



Dalla parte della Serbia si schierarono la Russia, che proteggeva da anni gli stati slavi, l'Inghilterra e la Francia (i cosiddetti Alleati). Poco tempo dopo si aggiunse anche il Giappone, che voleva battere la concorrenza tedesca in Cina e che quindi dichiarò guerra alla Germania.

Dall'altra parte, infatti, erano entrate in guerra l'Austria, l'Ungheria e la Germania, successivamente si era schierata al loro fianco anche la Turchia, nemica della Russia. L'Italia si era invece dichiarata neutrale, dal momento che la Triplice Alleanza, cui essa apparteneva, aveva  un carattere difensivo, mentre l'Austria aveva attaccato per prima e per giunta senza consultare nemmeno l'alleato italiano.

La situazione in Italia

 Nel nostro paese la maggioranza era contraria alla guerra. Tra coloro che non la volevano (neutralisti) c'erano i socialisti, i giolittiani e i cattolici. Tra quelli che invece volevano l'entrata in guerra (interventisti) c'erano i nazionalisti, quella parte dei socialisti che avevano abbandonato il partito con B. Mussolini e i grandi gruppi industriali, interessati agli alti profitti delle commesse militari.








Quasi tutti i governi andarono alla guerra con grande eccitazione. Dopo anni e anni di tensioni
frenate era giunto il momento di battersi.

Dalla guerra lampo alla guerra di trincea

La prima fase della guerra vide la trasformazione della guerra lampo sperata dai Tedeschi in
lunga e usurante guerra di trincea.




I Tedeschi, infatti, invasero il Belgio (che si era dichiarato neutrale) ed erano penetrati in Francia,
puntando direttamente su Parigi. Ai primi travolgenti successi seguì però una battuta d'arresto, in
quanto Francesi e Inglesi opposero una resistenza accanita. La battaglia sul fiume Marna provocò
centinaia di migliaia di morti. Cifre simili non si erano mai sentite prima, in nessuna battaglia, ma
sarebbero divenute abituali durante questa nuova guerra.



Nel 1915 il governo italiano, dopo aver firmato a Londra un patto segreto con l'Intesa, entrò in
guerra, nonostante il Parlamento fosse per la maggior parte contrario alla guerra e nonostante il
Paese fosse impreparato e i soldati non adeguatamente armati (l'Italia aveva un'industria pesante
molto debole).



Due importanti novità

Nel 1917 avvennero due fatti di grande importanza:

  • da un lato l'entrata in guerra degli Stati Uniti a fianco degli alleati 
  • dall'altro l'uscita dal conflitto della Russia. 
Poiché i Tedeschi avevano accentuato gli attacchi sottomarini al traffico mercantile in Atlantico per mettere in difficoltà le ordinazioni commerciali degli alleati, la situazione divenne insostenibile e gli USA, ormai indissolubilmente legati dalle forniture militari agli interessi franco-britannici, furono inevitabilmente coinvolti nella guerra. (leggi qui la storia del Lusitania)



La Russia, invece, sconvolta dalla guerra civile che avrebbe travolto il governo degli zar  (Rivoluzione sovietica), chiese l'armistizio e si ritirò dal conflitto.




Caporetto

Sul fronte italiano, nel 1917 ci fu la grave sconfitta di Caporetto: gli Austriaci travolsero l'esercito
italiano costringendolo a ritirarsi sulla linea del Piave. Ma nel 1918 gli Italiani lanciarono la
controffensiva, giungendo fino a Vittorio Veneto. Il 3 novembre l'Austria firmò l'armistizio e i soldati
italiani entrarono a Trento e a Trieste.











La guerra si concluse pochi giorni dopo, quando, essendo ormai chiara la disfatta dell'esercito
tedesco, costretto ad arretrare dall'offensiva francese, inglese e statunitense, il Kaiser Guglielmo II
fu cacciato dalla Germania, che proclamò la repubblica e firmò l'armistizio.
Determinante per la vittoria degli Alleati fu la potenza navale dell'Inghilterra, che, grazie al suo
netto dominio sul mare, poté rifornirsi di merci e di armamenti dagli Stati Uniti, colmando così lo
svantaggio industriale che rendeva Inghilterra, Francia e Italia più deboli della Germania.
Da segnalare anche l'impiego dei sommergibili (che diedero un vantaggio alla Germania verso la
metà della guerra), dell'aviazione e dei carri armati (che avvantaggiarono invece gli Alleati).
Terminata la guerra furono siglati i trattati di pace tra le potenze vincitrici e quelle sconfitte. Le
frontiere d'Europa subirono radicali trasformazioni.





Le condizione della resa

  • Le sanzioni inflitte ai Tedeschi furono gravissime. La Germania fu condannata a pagare pesanti debiti di guerra, a subire l'occupazione militare e a ridurre il suo esercito a soli 100.000 uomini. Inoltre dovette cedere l'Alsazia e la Lorena ai Francesi e perse tutte le sue colonie. Le ingenti riparazioni di guerra imposte alla Germania e la conseguente crisi economica contribuirono a gettare il seme della guerra che sarebbe scoppiata solo vent'anni dopo.
  • L'Impero austro-ungarico fu diviso in una serie di stati indipendenti di piccole dimensioni: Austria, Ungheria, Cecoslovacchia, Jugoslavia, Polonia.
  • L'Italia, che era tra le nazioni vincitrici, venne trattata come una potenza di secondo piano. Gli Stati Uniti dichiararono di non riconoscere la validità del patto di Londra (che si proponeva di assegnare all'Italia oltre al Trentino e all'Alto Adige un vasto tratto della costa dalmata). Il presidente del Consiglio italiano abbandonò per protesta la Conferenza di pace di Parigi; quando vi fece ritorno tutto era stato già deciso. All'Italia vennero assegnati unicamente il Trentino, l'Alto Adige e parte dell'Istria (che si trova al confine con il Friuli Venezia Giulia).


Alla Conferenza di pace di Parigi il presidente americano Wilson svolse un ruolo dominante, presentando un suo piano, articolato in 14 punti. Tale piano prevedeva tra l'altro l'abolizione della diplomazia segreta, la riduzione degli armamenti, l'autodeterminazione dei popoli, la creazione di una Società delle Nazioni per regolare pacificamente i rapporti tra gli stati, la piena libertà commerciale. Il piano di Wilson non fu esente da critiche, alcuni infatti osservarono che principi come la libertà commerciale e la rinuncia all'uso della forza avrebbero favorito chi già si trovava ad essere il più forte. Fallimentare fu senza dubbio la creazione della Società delle Nazioni (antenata dell'ONU), che non sarebbe riuscita a evitare futuri conflitti.


La guerra aveva aperto in Europa una crisi enorme.

Il numero dei morti aveva superato gli 8 milioni e il crollo della popolazione fu accentuato dal fatto che i caduti in guerra erano quasi esclusivamente uomini tra i 30 e i 40 anni. Le regioni sottoposte ai bombardamenti avevano subito distruzioni spaventose, i debiti contratti (soprattutto con gli Stati Uniti) per far fronte all'impegno militare avevano impoverito gli Alleati europei. Per pagare i debiti gli stati europei non riuscirono a fare altro che stampare carta moneta, provocando in questo modo una violenta inflazione e un forte aumento dei prezzi. Con la guerra l'Europa impoverì se stessa, ma arricchì gli altri. Gli Stati Uniti e il Giappone trassero infatti enormi vantaggi dal conflitto: le loro industrie avevano lavorato a pieno ritmo per rifornire gli Alleati, si erano rimodernate, erano penetrate su nuovi mercati. Stati Uniti e Giappone, inoltre, non avevano subito alcuna distruzione: sui loro territori non era caduta nemmeno una bomba.

venerdì 17 aprile 2020

L'anziano eroe

Racconto collettivo di Simone, Sofia, Oreste, Christian

Tanto tempo fa, in un paese abbandonato e sconosciuto a molti, alquanto silenzioso e buio,viveva un anziano signore. Era un uomo con una folta barba bianca e lunga, il viso era segnato dal tempo. Inoltre era molto riservato e amava vivere in solitudine. Di solito faceva lunghe passeggiate fino ad arrivare su una collina dove si soffermava sotto un albero di quercia ad ammirare il paesaggio silenzioso. Un giorno, però, la sua pace venne interrotta dal ruggito di un animale stranissimo: metà leone e metà cavallo.

Ad un tratto gli si avvicinò e lo strano animale gli rivolse la parola: ” Vecchio, ti informo che tu sei il prescelto per salvare questo paesino dall'attacco del Signore Oscuro!” Il vecchio era sbalordito e confuso, perciò rispose:” Ma come? Io sono vecchio e non ho né la forza né i mezzi”. Lo strano animale rispose:” Io ti starò accanto aiutandoti con il  coraggio e la forza di un leone, e la velocità e l’astuzia di un cavallo. Il tuo compito è quello di salvare il Sacro Crocifisso, con il potere assoluto, sotto l’altare del Convento, prima che lo rubino i soldati del Signore Oscuro e lo usino per distruggere il mondo; devi inoltre avvisare i pochi abitanti del paese, di scappare, affinché si salvino. L'animale consegna tre pietre, ognuna delle quali contiene tre magie da poter utilizzare: 1) il FUOCO, 2) la FORZA DEL VENTO, 3) la FORZA DELL’ACQUA; 
“Utilizza con grande responsabilità ognuna di queste magie” raccomandò l’animale e se ne andò. 

L’uomo rimase solo con le tre pietre in mano e pensò quale fosse la prima cosa da fare…. Subito si risolvette e decise di avvisare la popolazione dell’imminente pericolo. Si recò dunque in paese e gridò agli abitanti di non uscire di casa. A questo punto dovette risolvere la questione dello scontro.
Salì su una collina e lì incontrò i suoi avversari. Un gruppo di soldati armati lo aspettavano agguerriti e pronti a distruggerlo. Fu in quel momento che l’anziano uomo avvertì una forza interiore tale da poterli sconfiggere. I soldati iniziarono a lanciargli spade e pietre addosso, gli urlavano contro e lo deridevano. L’uomo guardò le sue mani e usò la prima pietra magica in possesso, “la forza del vento”, che come un boomerang tornò indietro; poi usò la “forza del fuoco”, tante fiamme si alzarono dal terreno e bruciarono i piedi dei soldati; infine usò la “forza dell’acqua”, vennero tutti inghiottiti da un vortice potente . Sbalordito e incredulo restò solo, ma non per molto, da lontano si sentirono delle voci… 


Il signore oscuro arrivò insieme ai suoi tirapiedi, 
Avevano un aspetto orribile. Il signore oscuro disse con una voce cupa e stridula "mettiti da parte vecchio, il crocifisso mi appartiene." Il vecchio era terrorizzato ma intenzionato a difendere fino alla morte il crocifisso, allora estrasse la sua spada e sfidò l'orrenda creatura ad un duello. 
Il signore oscuro era molto potente e vedendo quel povero uomo rise di gusto e accettò la sfida. Raccolse la potenza del male estremo intorno a lui e la scagliò verso il povero uomo che cadde a terra esanime. A questo punto giunse l'intervento di una lucciola, amica del Leone-cavallo, che sparse sul vecchio uomo una polvere magica che aveva il potere di far ringiovanire gli uomini e dotarli di magia. L'uomo si alzò, si sentiva bello forte e potente. Sollevò le mani verso il sole e raccolse la luce e la forza, la scagliò contro l'oscuro signore disintegrandolo. 
I suoi seguaci sparirono nelle tenebre. Il Crocifisso fu salvo, il paese libero e gli  uomini uscirono dalle case per festeggiare e ringraziare il loro eroe.

Un'avventura avventurosa

Racconto collettivo di Chiara, Miriam, Francesco, Matteo



In Africa vive un ragazzino  di nome Alfonso, lui aveva 9 anni, ed era alto e molto magro. Lui aveva dei capelli neri, corti e molto ricci. La sua pelle è molto particolare, perché è nera, ma talmente tanto che sembra cenere. Lui ha tanti amici, nel suo quartiere talmente tanti, che ha perso il conto. Lui però ha un debole, quello del calcio , gli piace  talmente tanto che tutti i giorni , va a giocare al campo di calcio con tutti i suoi amici. Alfonso all’inizio non sapeva giocare tanto bene, così Tomas il suo migliore amico, (visto che andava a lezione di calcio ) gli insegnò a giocare per bene. passarono gli anni e Alfonso diventò sia un bel ragazzo, che un buon giocatore di calcio, adesso era diventato invincibile, a tutte le partite che giocava vinceva sempre . Un giorno mentre si stava allenando sua madre lo chiamò dicendogli che c’era una lettera che gli mandava lo zio dall’ America. Allora  il ragazzo diciottenne andò a prendere la lettera e l’aprì. All’inizio vide che c’erano soltanto parecchi soldi , ma poi vide una mappa raccolta per benino in un angolo della busta la prese e quando la ebbe aperta vide che c’era un sentiero da percorrere e dietro la lettera c’era scritto :”Caro Alfonso so che ormai sei grande e visto che ormai a me non mi manca tanto tempo alla morte voglio darti questa mappa trova il tesoro e tienitelo stretto quando lo troverai. Da allora la vita di Alfonso non sarà più la stessa, così decise di partire con il suo amico Tomas.
  
Alfonso preparò una sacca con cibo e indumenti, e lui e il suo amico Tomas partirono verso il luogo della grande croce rossa. I caratteri dei due ragazzi erano totalmente diversi , Alfonso era testardo e continuava sempre nella strada mentre Tomas rifletteva su ogni cosa e cercava di dare sempre aiuto ad Alfonso , era il suo braccio destro … Dopo 10 minuti che erano partiti dal villaggio Tomas si fermò e fece un sospiro, dopo espresse con un filo di voce : - Alfonso ricordi quella ragazza Gilda che abbiamo conosciuto al campo estivo ? Alfonso fece un cenno con la testa , così Tomas continuò dicendo :- Lei voleva per forza trovare un tesoro , e se la voce si fosse diffusa al villaggio lei ci potrebbe ostacolare ! Alfonso cercò di tranquillizare il suo amico dicendogli che se si fossero sbrigati c’è l’avrebbero fatta ...Forse Tomas non aveva tutti i torti perchè Gilda era venuta a conoscenza del tesoro ed era partita subito dopo di loro per superarli e tenere il tesoro tutto per se . Alfonso tratteneva molto bene la preoccupazione , ma sapeva cosa stava per succedere . 

Tomas e Alfonso però arrivarono contemporaneamente e incominciarono a discutere in alta voce, strattonando Gilda in modo da far valere le loro intenzioni che erano quelle di allontanare definitivamente Gilda dicendogli di scordarsi di ciò che aveva trovato perché oltre ad essere un tesoro enorme, aveva un grande valore affettivo poiché apparteneva ad un vecchio caro zio dell'America. 

Mentre cercavano di allontanare Gilda, da lontano arrivò un vecchio saggio del villaggio che era stato richiamato dalle grida dei ragazzi .
Il vecchio saggio riuscì a portare la calma spiegando a Gilda che non poteva appropriarsi delle cose altrui. 

Gilda piangendo se ne andò, Alfonso e Tomas riuscirono a vedere il tesoro ma non se ne appropriarono perché era una grandissima statua d'oro che apparteneva a tutto il villaggio, era stata nascosta dallo zio di Alfonso durante una guerra. Adesso il compito di Alfonso e Tomas era portare la statua nel villaggio

La sfida infinita

Racconto collettivo di Clarissa, Michele, Stefano, Ilaria, Marco e Stano.

Davvero complimenti ai nostri sei scrittori per aver confezionato un avvincente racconto fantasy

C'era una volta un cavaliere di nome Federico che abitava in un castello. Aveva gli occhi marroni, i capelli biondi ed era il cavaliere più forte e coraggioso di tutto il Paese. Era anche il più ricco: aveva molte spade, ognuna diversa dall'altra e molte armature potentissime. Una addirittura in diamante! Ma aveva un rivale. Il cavaliere Riccardo. Egli era un cavaliere molto potente, quasi come Federico. Aveva anche lui un bellissimo castello, armature e spade di tutti i tipi ma non era ricco come Federico. Erano rivali per un solo motivo: le battaglie. Nessuno riusciva a sconfiggere l'altro. 

Riccardo, stanco di questa situazione, si cercò un alleato formidabile per sconfiggere definitivamente Federico. Si addentrò nella Foresta Tenebrosa dove vivevano i maghi addestratori di draghi. Chiese di poter vedere il mago supremo, il mago di tutti i maghi, si fece perquisire dalle sentinelle e gli  chiese un drago per sconfiggere un suo rivale; in cambio gli avrebbe dato in dono il castello del suo nemico sconfitto.
Mentre Federico era tranquillo nel suo castello si sentì un boato e il cielo si oscurò e subito dopo una palla di fuoco colpì la torre più alta del suo palazzo regale dove era la principessa Bianca che era promessa sposa di Federico.
Federico alzò gli occhi al cielo e vide il suo avversario in sella a una bestia enorme che teneva avvinghiata nella coda la sua adorata principessa e che con le sue ali riusciva a coprire la luce del sole. Per la prima volta nella sua vita, Federico ebbe paura, capì, proprio nel momento in cui anche una seconda torre venne abbattuta, che questa volta ci sarebbe stato un vincitore e non sarebbe stato lui. Riccardo se ne andò in sella al suo drago mentre davanti al castello di Federico era rimasta una bottiglia con un messaggio dove era scritto : ”Abbandona il tuo castello, tutte le tue terre e tutte le tue ricchezze se vuoi salva la tua vita e quella dei tuoi sudditi” Federico capì che per il momento non era più possibile abitare nel suo castello perché Riccardo avrebbe continuato a distruggerlo.
Partì insieme al suo fedele compagno di avventure Arturo, il suo scudiero, per cercare altrove la soluzione al suo problema, aveva bisogno di un aiuto fuori dal comune per riportare la pace nelle sue terre. Mentre si allontanavano erano consapevoli che Riccardo li avrebbe ostacolati con soldati e trappole lungo il loro cammino.

Purtroppo le cose per il nostro cavaliere andavano di male in peggio…
Federico e il suo scudiero andarono incontro a numerose peripezie... 
Fra tutte la più paurosa, terribile e raccapricciante fu lo scontro con i Troll fantasma delle Lande Oscure. Mentre attraversavano le lande sentirono dei fruscii tra gli alberi… d’un tratto furono accerchiati da molti Troll. I Troll erano esseri bassi e tozzi, avevano gli occhi lucidi e dei lunghi nasi, dei vestiti fatti con delle foglie di vilmillion color bianco e con un bastone che aveva all'estremità una pietra azzurra un po’ scheggiata. Ogni essere abitava in una specie di sacca enorme fatta di capelli magici appese su degli alberi molto alti. Lo scontro con mille Troll non fu per niente facile per i due paladini… La battaglia iniziò, tra colpi di spada, incantesimi e azioni veloci i due giovani riuscivano a stento a contrastare le magiche creature.ma con l’arrivo dei supporti nemici ebbero  la peggio e furono quasi catturati… i Troll  stavano preparando qualcosa di veramente malvagio per sconfiggerli, quando comparve una luce dal cielo che accecò tutti. Quando Federico si riprese non riusciva a credere ai suoi occhi… sulle loro teste stava volteggiando un uccello con le piume dai mille colori, in groppa a questo, una gracile nonnina sembrava lanciare incantesimi di ogni tipo verso gli abitanti della Lande: i nemici venivano immobilizzati, tramutati in farfalle o vasi da fiore. La situazione improvvisamente si ribaltò, in piedi rimase solo il re dei piccoli esserini che stava per fuggire e nascondersi, ma con una speciale abilità della sua spada Federico lo catturo facendo spuntare dal terreno delle grosse radici che lo intrappolarono formando una solida gabbia. il variopinto uccello volteggiò fino ad atterrare vicino ai nostri eroici amici, la nonnina saltò giù dalla sua cavalcatura con un agile salto e gli si presentò: era la maga dei cieli che rivelò al giovane principe il motivo di tanto aiuto: Federico all'inizio del suo viaggio aveva liberato dalle grinfie di un orchidea carnivora gigante un piccolo uccellino dorato, che era il suo adorato animale da compagnia. Ringraziato abbondantemente la signora, Federico, volle parlare con il re dei Troll al quale chiese il perché di tanto  accanimento. Il re si stupì: capì allora che non era stato il principe Federico a rapire il fratello ma Riccardo lo aveva raggirato per ostacolare Federico. 
Il principe decise che da quel giorno in poi   avrebbe viaggiato per scoprire posti nuovi e cose nuove .però un giorno si stancò di viaggiare perché era sempre solo e Federico voleva un po’ di compagnia quindi decise di tornare a casa  …. ma proprio mentre tornava a casa vedette un altro cavaliere e le disse : -CIAO CHI SEI !!? 
il cavaliere un po’ sconvolto le rispose : -IO MI CHIAMO GIOVANNI E SONO QUI PER SCONFIGGERE RICCARDO! 
Allora Federico le rispose : -ANCHE IO UN TEMPO VOLLI SCONFIGGERE RICCARDO MA NON CI SONO MAI RIUSCITO.
Così Giovanni penso che sarebbero potuti andare insieme sul monte più alto di tutti a cercare la spada di fuoco perché solo con quella spada si potevano sconfiggere le persone più forti .Decisero di andare , ma salire la montagna non era molto facile perché c’erano molti dirupi e in più li faceva molto,ma davvero molto freddo . Però dopo molta difficoltà arrivarono in cima alla montagna . I due cavalieri vedettero la spada ma aspettarono un paio di minuti prima di prenderla perché gli sembrava una cosa troppo strana lasciare la spada più potente del mondo incustodita . Infatti dopo vari minuti apparve un elfo che le chiese :  --COSA CI FATE QUI !! 
i due risposero in coro : -SIAMO VENUTI QUI PER PRENDERE LA SPADA DI FUOCO !! L’ elfo rispose : SE VOLETE LA SPADA DOVRETE RISPONDERE ONESTAMENTE A QUESTA DOMANDA È DECIDERÒ SE POTRÒ DARVI LA SPADA, LA DOMANDA È: CHI DOVETE SCONFIGGERE CON QUESTA SPADA E PERCHÉ  ?! Io due cavalieri risposero : NOI DUE CON QUESTA SPADA DOVREMMO SCONFIGGERE IL CAVALIERE RICCARDO PERCHÉ RUBA IL DENARO ALLE PERSONE CHE NON NE HANNO E LO DÀ AI RICCHI E, IN PIÙ, HA UCCISO MOLTE PERSONE . L'elfo decise di dare loro la spada perché le sembrava un motivo più che valido per sconfiggere il cavaliere Riccardo . I due cavalieri ringraziano l'elfo e si incamminarono per cercare RICCARDO . Dopo una lunga camminata, i due valorosi cavalieri videro da lontano il meraviglioso castello di Riccardo, il quale aveva come difesa della sua dimora un grande drago spinoso a due teste. Federico e Giovanni, però, non si fermarono e continuavano imperterriti la loro camminata. Quando arrivarono davanti al portone principale, però li accolse il drago, sputando una grossa fiammata verso di loro, ma essi si 
salvarono grazie allo scudo di ossidiana creata dalla spada, i due quindi, con grande agilità salirono in groppa al drago e, insieme, con un colpo al cuore, uccisero il drago, il quale cadde a terra scatenando il panico tra gli abitanti. Riccardo si accorse che i suoi rivali erano riusciti a penetrare le mura del castello e, lui stesso decise di andare a combattere… Una volta arrivato sul campo di battaglia, i due cavalieri della spada di fuoco attaccarono Riccardo, così iniziò una battaglia senza esclusione di colpi. Però i due amici, avevano una cosa che il loro rivale non aveva: L’ AMICIZIA! I due amici presero coraggio e con un gran colpo al petto, uccisero Riccardo, che cadde a terra causando un gran boato nell'aria affannosa del combattimento.

Francesco e la chiave magica

Ciao ragazzi,
sono pronti i primi racconti collettivi a distanza che avete scritto nelle scorse settimane. Buona lettura!

Francesco e la chiave magica

di Francesco, Francesca, Francesca, Francesca Pia.

  Un giorno un bambino di nome Francesco che aveva dodici anni, andò al parco e vicino all'altalena trovò una chiave molto piccola e sospettosa; la prese, i primi giorni sembrava una chiave normalissima, ma con il passare delle settimane  diventò magica e luccicante, tanto da accecare gli occhi di chi la guardava. Allora Francesco, insospettito, cominciò a cercare spiegazioni; trovò che questa piccola chiave portava ad una porticina su un monte. Lui curioso si recò lì, e trovò questa piccola porticina: era in legno decorata con molti fiori tra cui girasoli, orchidee, rose spinose e foglie di edera. Aprì la porta ed entrò.

 Trovò un mondo pieno di draghi e altre creature, come elfi e folletti. Tra tutte le  creature che c’erano fece amicizia solo con un drago di nome Drack che significa coraggioso e potente. Esso abitava in una grotta vicino ad un castello dove viveva un mago, il drago capì il suo piano e  lo disse a Francesco. Si trattava di un’idea molto malvagia: il mago voleva che chi raccoglieva la chiave arrivava in quel mondo, così lui lo poteva imprigionare e trasformarlo in drago,elfo o folletto come gli abitanti di quel luogo. Visto che il capo di quel mondo era il mago,  se Francesco lo avesse sconfitto sarebbe diventato il re e, il mago, sarebbe diventato uno schiavo. Drack, che aveva sentito tutto, decise di aiutare il ragazzo in questa impresa. Così, Francesco e il mago si diedero appuntamento.


Il giorno dopo si diedero  appuntamento vicino ad una piazza spaventosa , buia, piena di ragnatele, i teschi e di candele accese; chiamata “PIAZZA delle TENEBRE” .Francesco era molto ansioso e tutta  la notte non aveva dormito .La mattina dopo, Drack e Francesco si recarono lì,ma il drago si nascose dietro ad un grandissimo casolare abbandonato che si trovava vicino alla piazza .Francesco era molto teso ma pronto a sconfiggere il mago , avanzò  e i due cominciarono a litigare . Il ragazzo pensava che il mago era molto più forte di lui perché con la sua bacchetta magica poteva far accadere cose mai viste al mondo . Il ragazzo però non sapeva che con l’arma fornita da Drack poteva sconfiggere  chiunque.Allora Francesco e il mago cominciarono a combattere.


Appena Drack vide che una freccia del mago lanciata verso Francesco stava per colpirlo, alzò le ali, andò ad aiutarlo e fece in modo che la freccia arrivasse al muro e non colpisse lui. Il mago dopo la delusione di non averlo colpito, scagliò una maledizione contro di lui: non sarebbe mai più riuscito ad uscire da quel luogo magico.Invece,non fu così perché il drago aveva ascoltato tutte le intenzioni del mago e sapeva che per uscire da quel luogo sarebbe dovuto andare a recuperare una chiave molto importante che si trovava nel suo magico castello. Appena riuscì a trovare la chiave corse ad aprire la porta,sconfissero il mago con un colpo di spada e Francesco diventò il re di quella piccola città che aveva scoperto.

venerdì 20 marzo 2020

I franchi e il papato - classe I


Ciao a tutti, tutti questo video serve a introdurre l'argomento "I Franchi e il papato", le istruzioni sul lavoro da svolgere le trovate nella classroom.

martedì 17 marzo 2020

Il Seicento e la guerra dei trent'anni - Classe II


Il XVII secolo



Ciao ragazzi, oggi faremo un passo indietro. eravamo rimasti all'illuminismo. Ricordate? Prima in Francia e poi in tutta Europa si diffonde un nuovo modo di guardare la realtà: la scienza contro la superstizione, il principio di uguaglianza contro una società divisa in classe. Siamo nel Settecento, ma ora faremo un passo indietro nel XVII.
illuminismo


Guerre di religione



Partiamo dalle lotte di religione. Sappiamo che all’inizio del 1500, Lutero dà il via alla riforma protestante che si diffonde in tutta Europa. Ma quello che era un fatto religioso diventa presto un fatto politico. Per farla semplice alcuni sovrani accolsero il protestantesimo perché videro l’occasione per liberarsi del controllo del Papa sulle loro terre: i grandi possedimenti delle chiese, dei monasteri sarebbero passati direttamente sotto il loro controllo. Per questo motivo si scatenò una guerra che infiammò tutta l’Europa è la guerra dei trent’anni (1618-1648).

La guerra dei trent’anni




Fu un’epoca terribile e le circostanze furono presto così ingarbugliate che anche allora gli uomini quasi non seppero più per cosa  e contro cosa combattessero. La questione della fede venne ben presto dimenticata: c’erano protestanti che entravano in eserciti cattolici e cattolici che entravano in quelli protestanti. Ed erano un danno per il paese dalla parte del quale sarebbero dovuti stare almeno quanto lo erano i nemici. Quando si accampavano, infatti, si procuravano da bere e da mangiare dai contadini della zona. E se un contadino non voleva darglielo con le buone allora lo costringevano con le cattive, altrimenti lo ammazzavano. Le bande armate cavalcavano per le campagne incendiando e uccidendo, niente li fermava. Seguivano ciecamente solo il loro condottiero. Uno di questi condottieri ingaggiati dall'imperatore (che era contro i protestanti) era un certo Wallenstein, che con i suoi eserciti si spinse fino nella Germania Settentrionale per conquistarvi le città protestanti. Grazie alla sua abilità, la guerra sembrava ormai vinta per l’imperatore e la chiesa cattolica quando un altro paese si immischiò nella lotta. 
Era la Svezia che voleva salvare la fede luterana e fondare un grandissimo regno protestante sotto la sua guida. Gli svedesi conquistarono tutta la Germania settentrionale e arrivarono quasi a Vienna facendo strage di tutto e tutti. 
Anche la Francia partecipò a quella guerra. Di certo ti verrà da pensare che essendo un paese cattolico si sarà schierato contro i protestanti della Germania settentrionale e contro la Svezia. E invece quello non era ormai da tempo un conflitto di religione e ogni paese cercava di ricavare il proprio vantaggio dalla confusione generale. Dal momento che gli imperatori di Spagna e Germania rappresentavano le due più grandi potenze, i francesi sotto il loro abilissimo ministro, il cardinale Richelieu, volevano approfittare della situazione per diventare il paese più forte d’Europa. Ecco perché i soldati francesi combatterono contro quelli dell’imperatore.
cardinale Richielieu

Questa guerra durò circa trent’anni e fu una catastrofe. I borghi venivano incendiati, le città messe al sacco, si uccidevano donne e bambini, si rubava e si rapinava e sembrava non dovesse finire mai. I soldati portarono via il bestiame ai contadini e calpestavano i loro campi; carestie orribili, malattie infettive resero desolate e deserte ampie zone della Germania.

Superstizione e caccia alle streghe



A tutta quella follia e disperazione si aggiunse anche una follia terribile che si impadronì di un numero sempre più grande di persone. Era la paura degli incantesimi, della magia, delle streghe. Ti chiederai come si fa a perseguitare qualcosa che non esiste. Ma era proprio questa la cosa terribile. La gente a quel tempo era superstiziosa e credeva a tutti gli spettri possibili. Così ce le cose in posto andavano male, per esempio la siccità rovinava il raccolto, spesso si dava la colpa alla stregoneria. Se c’era in paese una donna che non era ben vista ecco che si diceva “È una strega! È colpa sua se il raccolto è andato male”. A quel punto la donna veniva arrestata e interrogata per sapere se era in combutta col diavolo. Naturalmente lei diceva di no. allora veniva orribilmente torturata finché, tramortita dal dolore e dalla disperazione, era disposta ad ammettere qualsiasi cosa. E quella era per lei la fine, perché ora aveva confessato dunque era davvero una strega e quindi andava arsa viva.  Di solito la tortura di solito le si chiedeva se conoscesse altre streghe in paese con le quali aveva praticato malefici. Alcune nel tormento facevano qualche nome a casaccio, solo per far smettere i torturatori. Allora venivano arrestate anche le altre, alle quali si estorceva una confessione nello stesso modo per poi bruciare anche loro.

(ridotto e adattato da "Breve storia del mondo di E. Gombrich)


Altre risorse:

guerra dei trentanni in tre minuti.  Ottimo per farvi un'idea generale 

guerra dei trent'anni in sette minuti Qui troverete molte altre informazioni di cui non vi ho parlato. Dateci un'occhiata.


mercoledì 11 marzo 2020

Come caricare un compito sulla classroom

Ciao ragazzi, in questo video provo a mostrarvi come è possibile consegnare un compito sulla classroom. Se avete problemi chiedete.
Ciao ciao



IIA - classroom

Ciao ragazzi,

quando potete provate a iscrivervi alla classroom con il codice che vi ho inviato.
Molti già avranno l'applicazione. Chi non la ha dovrebbe scaricarla. L'iscrizione è molto semplice.
Provate a iscrivervi, a entrare e a capire come funziona.
E come sempre ci sentiamo.
ciao ciao

martedì 10 marzo 2020

classroom - IA

Buongiorno ragazzi,

come vi avevo anticipato d'ora in poi lavoreremo utilizzando Google Classroom che ci permetterà di creare un'aula dove poter consultare materiali, svolgere lavori, correggerli, visualizzare le correzioni e altro.
Oltre a scaricare l'applicazione sul telefono, vi consiglio di utilizzare, se potete, un computer o un tablet in modo da poter leggere e scrivere con maggiore comodità.

Quindi oggi vi chiedo di:

1) scaricare l'applicazione classroom su vostro telefono e se potete su computer o tablet
2) iscrivervi al corso utilizzando il codice che vi ho inviato sul gruppo
3) cominciare a capire come funziona, prendere visione delle consegne da svolgere
4) se non trovate difficoltà nei primi tre punti, potete cominciare a far qualcosa. La data di consegna dei lavori è per sabato, ma la troverete nella classe.

Se incontrate qualche difficoltà nello scaricare l'applicazione non vi scoraggiate, provate e riprovate. Se avete bisogno di una mano, non esitate a chiedere.

L'obiettivo è che oggi tutti si iscrivano alla classe in modo da poter cominciare.

Ciao


lunedì 9 marzo 2020

Classe IIA - Questionario illuminismo parte II

Qui trovate tutte le vostre risposte sulla pena di morte; credo che sia molto interessante conoscere le vostre opinioni sul tema tenendo presente che si tratta di risposte "di istinto" su un argomento complesso sul quale torneremo presto.

clicca qui per visualizzare il video

Classe IIA - Questionario illuminismo parte I

Ciao ragazzi,

vi invio un resoconto del questionario sull'illuminismo  che avete compilato e consegnato tutti (BRAVI!).
Abbiamo provato questa mattina a vederlo insieme in videoconferenza ma ci sono stati un po' di problemi, allora ho pensato di inviarvi questo video che sarà un po' noioso ma ripercorre tutte le domande del questionario.
Guardatelo con attenzione. Sono tutti concetti chiave dell'illuminismo.

clicca qui per visualizzare il video

venerdì 6 marzo 2020

Storia - Classe IIA

Vi invio il lavoro di storia che avevamo cominciato lunedì in classe. Si tratta del capitolo sull'illuminismo. PRIMA COSA DA FARE E' ANNOTARE IL LIBRO CON LE INDICAZIONI CHE VI HO DATO QUALCHE GIORNO FA SUL GRUPPO. POI RILEGGERE TUTTO PER BENE. INFINE PROVARE A RISPONDERE AL QUESTIONARIO.

IL QUESTIONARIO E' PROGRAMMATO PER ESSERE ATTIVO FINO A DOMENICA 8 ALLE ORE 13.00. QUINDI IL QUESTIONARIO DEVE ESSERE COMPILATO PER QUELLA DATA.

Se avete domande, chiedete.

Ciao e buon lavoro.

clicca qui per il questionario

Divina Commedia - Classe IIA

Ciao ragazzi, vi invio il lavoro sulla Divina Commedia che avevamo iniziato in classe giovedì scorso. Qualcuno aveva iniziato, non credo che lo abbiate finito. In ogni caso compilate con attenzione tutto il questionario. Essendo risposte aperte non c'è la correzione automatica: sarà poi mia cura correggerlo.

clicca qui per compilare il questionario.

Esercizio di scrittura - Classe IA

Questo è il secondo esercizio che vi propongo. Qui si tratta di scrivere. A partire dalla storia "Il giovane gambero" che hai appena letto rifletti su questo tema: Credi che la testardaggine sia una qualità o un difetto? Ti è mai capitato di difendere una tua idea anche quando tutte le persone che avevi intorno ti spingevano ad abbandonarla? Riflettendo sul tuo carattere e sulle tue esperienze scrivi un testo di almeno 20 righe.

clicca qui per scrivere il testo

Il giovane gambero - Classe IA



Ciao ragazzi e buona giornata. Vi propongo la lettura di una famosa favola di Gianni Rodari: "Il giovane gambero".
Cosa c'è da fare?
Leggere la storia con calma e attenzione e poi rispondere ad alcune domande.
Fate attenzione, ci sono alcune domande chiuse e altre aperte. Per quelle chiuse vedrete la correzione alla fine del test, per quelle aperte dovete aspettare la mia correzione manuale.

Sulle domande aperte raccomando molta attenzione, apostrofi, accenti, punteggiatura, doppie. Cercate di metterci la stessa cura che avreste scrivendo su un foglio di carta.

N.B. cliccate qui se volete scaricare il testo e stamparlo, perché, come me, preferite leggere su carta.


Hai letto il testo? Bene, ora puoi iniziare il questionario. Clicca qui per rispondere al questionario.